Quando un gioiello è “un gioiello”?

Nel 1953 la divina Marilyn cantava “Diamonds are girl’s best friend”.
Come darle torto? Su questa sacrosanta verità siamo davvero TUTTE D’ACCORDO.
Purtroppo però brillanti e diamanti non sono solamente FA VO LO SI, sono anche parecchio COSTOSI.
Per fortuna però ci sono gioielli per tutti i gusti che non non hanno meno dignità per il fatto di non avere incastonata una pietra rara, preziosa e costosa.
Stoprattutto nel caso dei gioielli d’autore che – anche se creati con materiali non nobili e in alcuni casi lontanissimi da quelli usati dall’Alta Gioielleria, sono ugualmente preziosi, perchè creati a regola d’arte e spesso con un design e delle linee assolutaemente diverse e in molti casi dirompenti rispetto alla tradizione classica.
Insomma la domanda che bisogna porsi è: ma davvero un gioiello è tale solo se definito dal valore degli elementi che lo compongono?
E’ solo grazie alle cosiddette “avanguardie artistiche” se oggi è assolutamente logico e anche legittimo porsi questa domanda.
Infatti, negli Anni Cinquanta del secolo scorso una nuova generazione di orefici riprese l’idea del “fare gioiello” come “fare arte” già propria delle avanguardie storiche del passato, che avevano già dato inizio a questo nuovo percorso.
Le Avanguardie Storiche a cui questa nuova generazione di orafi faceva riferimento trasformaron l’oreficeria in una vera e propria arte creando gioielli dipinti e micro sculture che inaugurarono finalmente la strada del “gioiello d’artista”, realizzato anche con materiali poveri..
Un nutrito numero di allievi, poi, proseguì la rivoluzione, incominciando così a contestare anche il ruolo del gioiello nella società.
Negli Anni Sessanta e Settanta, il periodo storico della contestazione contro ogni convenzione esistente, il confine tra il gioiello e l’arte scultorea divenne ancora più labile, spingendo i suoi confini fino alla commistione tra il gioiello, la performance e l’installazione.
Fu attraverso questo percorso che il gioiello divenne un vero e proprio mezzo di sperimentazione.



Nacque così il Gioiello Contemporaneo che sin da subito si configurò quindi come pura arte concettuale.
Fu quello il momento in cui, per la prima volta nella storia, nell’atto di creazione i maestri orafi e i loro allievi cominciarono a sperimentare, creando pezzi a volte dissacranti, ironici e provocatori
Il processo creativo si trasformò proprio grazie all’intesa sperimentazione in un vero e proprio processo artistico, una modalità di espressione potente, un grido di creatività lanciato nell’etere e amplificato da chi, coraggiosamente e in continuità e simbiosi con l’artista, sceglie di affermare coraggiosamente la propria personalità.
Il gioiello finalmente, diviene così espressione di una scelta culturale, consapevole e coraggiosa non solo per il suo creatore, ma anche per chi sceglie di indossarlo.


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