Quando si impara a dire di NO

da | 1, Ott, 2018

Se come me sei una Bilancia, sai benissimo quanto la diplomazia per noi sia un valore importantissimo.

Così importante che, il più delle volte, diciamo di SI per non deludere le altre persone.

Ma, come me, quante volte ti sei pentita di aver detto un SI controvoglia?

E così, negli ultimi anni, e soprattutto da quando ho creato 32 DICEMBRE, ho cercato di ascoltarmi di più e di imparare a dire i miei NO.

Quando si intraprende un percorso di questo tipo e si ha intenzione di fare sul serio è importante seguire la propria visione e restare fedele ai propri valori.

Una lezione che ho imparato a mie spese tempo fa, molto prima della nascita di 32 DICEMBRE:

Un’amica infatti mi propose di creare con lei un nostro brand di gioielli.
Cominciammo così a lavorare insieme.
Oltre a creare insieme i nostri gioielli, io mi sarei anche occupata della nostra brand identity, della comunicazione social e del marketing.
Ben presto però mi resi conto che le nostre visioni – e soprattutto la nostra idea di brand – viaggiavano su strade parallele.

E si sa che le rette parallele… si incontrano all’infinito.

Io avevo già una visione molto business, la mia amica invece aveva una visione più amatoriale e hobbystica di quello che stavamo creando.
Così più studiavo branding, marketing e social network e le raccontavo tutto quello che stavo imparando e come applicarlo al nostro progetto, più le giravo link di articoli e video, più mi rendevo conto che a lei più di tanto tutto questo non interessava..

Eravamo agli antipodi anche da un punto di vista stilistico. E per quanto riguarda l’identità del brand… io ricercavo nelle mie creazioni una nostra continuità stilistica che ci rendesse uniche e riconoscibili, lei invece puntava a creare gioielli tra loro sempre più diversi.

Insomma, la comunicazione non funzionava e le premesse non c’erano e io, in cuor mio, lo sapevo sin dall’inizio..

Le lezioni che ho imparato da questa esperienza sono sostanzialmente due :

  • “Conosci te stesso” Ma quanto avevano ragione i Sette Savi?!?
    Se sei una solitaria che ha le idee già molto chiare, ma pensi che sia più divertente condividere un progetto comune, devi trovare un socio che si occupi di cose diverse da quelle che fai tu.
    Ad esempio tu potresti occuparti della direzione artistica della produzione, del marketing e della comunicazione – chi meglio di te sa infatti descrivere quello che fai, le sue qualità, l’ispirazione che ti guida ogni giorno e i vantaggi che ne avranno i tuoi clienti?
    Il tuo socio invece potrà curare i rapporti con i clienti, l’amministrazione e la contabilità e la ricerca di sponsorizzazioni..
    In questo modo si possono evitare eventuali disaccordi o, peggio, disarmonie nella definizione del proprio stile artistico e comunicativo.
    L’alternativa è fare tutto da sola.
    Così puoi avere il controllo completo della tua attività ma dovrai però essere capace di organizzarti molto bene.
    Come?
    Redigendo con un anticipo di almeno 6 mesi un planning molto dettagliato di quello che vorrai realizzare nel tuo prossimo anno di attività.
    Il detto “chi fa da sé fa per tre” è valido solo se esiste un’organizzazione perfetta (o perfettibile) del tuo biz.

  • diventa come il Signor Spock e fai della logica la tua bandiera.

    Prendi le tue decisioni SOLO dopo aver valutato a mente fredda i pro e i contro. Tieni a bada l’entusiasmo, siediti alla scrivania con penna e foglio di carta, scrivi alla rinfusa tutto ciò che ti viene in mente e poi crea una lista ordinata dei SI e dei NO.
    Funziona?
    NO.
    🙂
    Ma ti costringe a riflettere.
    Se sceglierai il SI, avrai anche ben chiare le possibili complicazioni e potrai gestire la situazione in modo più pragmatico.
    Se sceglierai invece il NO non ti verrà neanche più voglia di lamentarti, perché la tua è stata una scelta consapevole.

    Un grande vantaggio perché il tempo speso a lamentarsi è solo tempo perso che potresti utilizzare per qualche cosa di più produttivo.

     

Ma la lezione più importante che ho imparato da questa esperienza è sicuramente quella di ascoltare il mio intuito, perché ha sempre ragione.

Tutto il resto – anche i NO che si devono dire – verrà da sé.

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