Paloma Picasso. Quando il nome non conta.

da | 6 Gen 2019

Se per Bette Davis le sigarette erano l’estensione del suo sé, una sorta di accessorio mondano elevato al rango di autografo stilizzato di volute e cerchi fumosi e leggeri nella penombra, per Paloma Picasso la firma è nel rosso di quel rossetto dalla nuance unica, che non passava certo inosservato.

Quel rosso che lei stessa ha dichiarato di aver scoperto a soli tre anni e che ha indossato ogni giorno, dai venti ai cinquant’anni e che ora dice di conservare in frigorifero, nel caso le venisse voglia di rimetterselo.
Ha smesso di indossarlo perché la gente per strada  la riconosceva proprio per quel colpo di pennello rosso che, quasi indelebilmente, le attraversava il viso.

Presenza fissa sulle riviste patinate dell’epoca, fotografata con personaggi dal  calibro di Truman Capote, Jerry Hall,  Andy Wharol, di quel periodo scintillante lei ricorda solo quanto le piacesse ballare.
Figlia d’arte per eccellenza,nata dal genio indiscusso Pablo Picasso e dall’artista e scrittrice francese Francoise Gillot, il suo sguardo magnetico, la sua personalità e soprattutto il suo stile inconfondibile, hanno segnato in modo determinante il corso della moda degli ultimi decenni.

Paloma Picasso non è solo designer di gioielli di fama mondiale per Tiffany, ma è anche una imprenditrice di successo e un’icona di stile universalmente riconosciuta, infatti nonostante sia figlia del grande Picasso e ne porti il cognome Paloma è una vera self-made woman.

Musa di molti artisti, compreso suo padre, che la ritrasse ancora bambina in molti dei suoi dipinti, per non soccombere di fronte all’ingombrante figura paterna, fu costretta sin da bambina a sviluppare una personalità forte e indipendente.

Attratta dall’arte e dal design che per lei rappresentano una propensione e un’ inclinazione naturale, Paloma cercò inizialmente di soffocare queste sue passioni temendo di dover sempre subire il confronto con il padre.

Crebbe però immersa nell’arte, tra colori e pennelli e circondata da artisti, trascorrendo poi una giovinezza di eccessi e ribellioni dove diventò la protagonista indiscussa della vita notturna e del jet set, presenza fissa del celeberrimo Studio 54 di New York e del Palace di Parigi. 

Ma è proprio grazie a quella sua infanzia e quella gioventù trascorsa in mezzo al talento, a partire dai genitori per arrivare a quel gruppo di belli e famosi della Manhattan da mordere, che le nasce dentro sin da piccolissima quella voglia irrefrenabile di costruire la sua propria personalità.

IT GIRL per eccellenza, per quello stile che si faceva notare nella scena culturale e modaiola, universalmente copiata e imitata, vantava ammiratori del calibro di Yves Saint Laurent e Karl Lagerfeld.

La sua bellezza sensuale ed iconica, dalla figura slanciata e lo sguardo magnetico, restano eternamente impresse nelle pellicole dei più grandi fotografi del mondo, : Irving Penn, Robert Mapplethorpe, Andy Warhol, Helmut Newton, Annie Leibovitz

Nel 1968 Paloma Picasso è una costume designer, ma la passione per i gioielli che nutre sin da quando era bambina, decideranno per lei una carriera completamente diversa.
Infatti,  non è raro vederla indossare qualche gioiello, nelle foto che la ritraggono da piccola..
Sono quelli  grandi, vistosi e centrali che la appassionano maggiormente, comincia infatti a crearli per sè , quasi per gioco, assemblando strass e bigiotteria con accessori che trovava ai mercatini delle pulci. 

Finchè decise di seguire l’esempio di un’amica, iscrivendosi ad un corso di design del gioiello perchè:
“Se la gente parla dei miei gioielli sarà meglio che impari a farli!”

Le sue prime creazioni, così particolari, vengono immediatamente apprezzate dalla critica, ma sarà proprio l’amico stilista Yves Saint Laurent a commissionarle per primo una linea di gioielli da abbinare ad una delle sue collezioni.

Nel 1971 Paloma incomincia a collaborare con l’azienda greca di gioielli Zolotas ma la vera svolta arriva nel 1980, quando la famosa maison americana Tiffany & Co. le chiede di collaborare assicurandole piena libertà di creazione.

Il suo talento e la fantasia si sprigionano così nella creazione di linee di gioielli audaci e accattivanti, alcuni di questi sono oggi conservati nelle collezioni permanenti di alcuni musei.
Il successo è internazionale: finalmente le persone potevano stringere tra le mani un Picasso e, ancora meglio, potevno addirittura indossarlo, anche se non si trattava di un quadro!

Le sue creazioni inaugurano così un’estetica nuova per Tiffany: grazie a Paloma Picasso la gioielleria sperimenta forme audaci e design innovativi.

La prima collezione creata dalla designer per Tiffany, è ispirata ai graffiti che Paloma aveva notato sugli edifici di New York, una collezione che ottiene  un successo immediato per le dimensioni ardite, le superfici lucide e le linee moderne.
E’ il lato comune della vita di New York, quel paesaggio spesso inesplorato o ignorato, ad accendere l’immaginazione di Paloma che scopriva così l’arte dei graffiti, Keith Haring e le grigie luci al neon della città.
Con la sua collezione ispirata  alla street art,  in cui sono distillate tutte le impressioni visive rubate alla città, Paloma trasforma l’arte illegale in un’arte legale e di classe, diventando così una vera pioniera del design.

Sin dalle origini infatti Paloma Picasso ha sempre voluto rifiutare le pretese dell’arte raffinata, arrivando a immaginare una nuova estetica per i gioielli, creando così qualcosa che “la gente può indossare, piuttosto che appenderlo al muro o appoggiarlo sul tavolo.”>

 

…To be continued>

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