Paloma Picasso. Quando il nome non conta/3

Lavorando per Tiffany & Co. Paloma Picasso ha avuto l’opportunità di sfruttare l’eccellente maestria artigianale e la massima qualità ed eccellenza dei materiali che caratterizzano i gioielli della maison.
Infatti grazie a questa proficua collaborazione la designer, per sua stessa ammissione, ha potuto utilizzare pietre che normalmente non avrebbe potuto trovare…
Inoltre nel corso degli anni, grazie alla grande apertura creativa di Tiffany, Paloma ha potuto scoprire e sperimentare nuovi materiali, nuove tecniche e nuovi modi di fare le cose.
Tiffany ha potuto quindi garantire all’artista la possibilità di non restare ancorata al “già noto dei gioielli della gioielleria classica”.
Ed è proprio questa completa libertà – che è linfa vitale per ogni processo creativo – che rende ancora oggi Paloma Picasso così entusiasta di questa collaborazione.

La primissima collezione che Paloma Picasso ha creato per Tiffany si chiama “Graffiti”.
Una collezione caratterizzata dalla ricorrenza quasi ossessiva della lettera X.
La scelta di
“Ho voluto per questa collezione un look estremamente giovane e moderno e inoltre le X vogliono anche dire bacio!. Così ho iniziato a disegnare questi pezzi: le X e le O. Ho disegnato la scrittura tridimensionale creando poi la forma.”
La collezione di anelli, ciondoli e braccialetti “grafici” è un riff deliberato su questi caratteri molto diffusi negli anni Ottanta, percorsi audaci di pietre tagliate a smeraldo progettate per lasciare una forte impressione di “presenza” e materialità.
Gemme brillanti incorniciate in blocchi d’oro, grandi pietre o pendenti di metallo su semplici corde, e, ancora. “abbracci e baci” (“X” e “O”) in oro o argento, inusuali combinazioni di perle e vibranti pietre semi preziose



Tutte le sue creazioni fanno presagire, prima, e assaporare, poi, una nuova estetica per i gioielli che rifiuta le pretese dell’arte raffinata in favore di un’arte di uso quotidiano:
“I gioielli sono qualcosa che la gente può indossare, piuttosto che appenderli al muro o metterli su un tavolo. Mi piacciono le cose da usare.”
[…]
I gioielli dovrebbero essere gioielli, cioè qualcosa che deve essere indossato.
Un gioiello è più “permanente”, meno superficiale della moda.”

Si conclude qui questo viaggio nella vita, nell’arte e nell’opera di questa artista così straordinaria, con cui, lo confesso, sento molte affinità.
L’idea di una nuova estetica del gioiello, lontana dai canoni estetici della tradizionale alta gioielleria, la concezione di un gioiello diverso, con una personalità dirompente, immaginato e creato con elementi tra loro dissonanti che uniti, invece, creano una forma inusuale ma armonica, gli accostamenti di colore azzardati e soprattutto l’idea del gioiello inteso come talismano al di fuori del tempo, sono proprio quegli stessi ideali che mi ispirano quando creo i miei gioielli per 32 Dicembre..
L’arte e la vita di Paloma Picasso sono fonte di ispirazione continua per me.
“Penso sempre che se vuoi farti un regalo un anello è certamente uno dei regali più belli che ti puoi fare perché un anello lo puoi vedere, è soprattutto tuo, mentre gli orecchini o un collier sono per gli altri, per chi ti guarda.”
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