Monica Castiglioni e la materia

Ma è anche appassionata di design, ama le sperimentazioni visive, la tecnologia e la rivisitazione di antiche tecniche tradizionali che scopre negli angoli più remoti del mondo.
Attratta quasi unicamente dalla solidità morbida e dal colore mutevole del bronzo, Monica ha iniziato circa trenta anni fa a creare i suoi gioielli, gioielli che sembrano vivi e sempre mutevoli, data la natura del metallo che cambia a seconda di chi lo indossa.
E’ nata a Milano, ma si professa newyorkese di adozione.
Il suo showroom, si trova in zona isola ma il suo atelier è proprio nella città del cuore, infatti, è soprattutto nella Grande Mela che Monica Castiglioni produce e produce moltissimo: pezzi unici o piccole collezioni limitate.
Questa città è diventata anche la protagonista di “Glimpse in the Puddle”, opera fotografica dove Monica Castiglioni ritrae una New York che si rispecchia nelle pozzanghere dopo la pioggia: scorci di grattacieli e palazzi, nuvole e cielo che si incastonano come pietre preziose nel nero dell’asfalto delle strade.
Le sue creazioni sono piccole e ricercate sculture, un’esposizione che si rinnova continuamente grazie all’inarrestabile creatività di Monica. Il filo conduttore di questa sua inarrestabile produzione è sicuramente il pistillo dei fiori che appare in molti dei suoi gioielli e si ripete in infinite rivisitazioni e variazioni sul tema.
Gli anelli e i bracciali di Monica si avvolgono su sé stessi in spirali e intrecci sorprendenti, forme non finite e aperte, a volte componibili, sagome morbide e sinuose che catturano ed enfatizzano i riflessi dorati del bronzo.
E’ lo stesso sinuoso movimento che caratterizza anche lei, Monica Castiglioni infatti, non si ferma mai perché è sempre alla ricerca di nuove idee, nuove ispirazioni, nuovi materiali e nuovi spazi concettuali.
I suoi gioielli non hanno nulla in comune con le tradizionali creazioni della gioielleria classica, il bronzo e l’argento nelle sue mani si trasformano in argilla morbida dove lei, scolpisce le sue forme plastiche e non lineari.
La sua è un’arte che sorprende.




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