Mario Cesari l’artigiano del metallo

da | 29 Apr 2022

Ci sono artisti che restano sconosciuti al grande pubblico ma che rappresentano una vera e propria autorità nel loro settore.

Mario Cesari era uno di questi, un nome e un viso molto noti nella comunità orafa italiana, fondatore del gruppo Facebook “Lavorazione del metallo” di cui fanno parte molti maestri dell’arte orafa e molte persone appassionate della materia.

Io lo conobbi virtualmente anni fa, quando ero ancora all’inizio del mio percorso: mi iscrissi al suo gruppo in cerca di aiuto per un errore ingenuo da principiante.
Mario fu uno dei primi a rispondermi: con grande generosità non si limitò solamente a darmi indicazioni su come risolvere la situazione e recuperare l’anello che stavo rovinando, ma mi elargì una vera e propria lezione di oreficeria di cui ho fatto tesoro.

Molti lo avevano conosciuto di persona perché avevano frequentato i suoi corsi, o lo avevano incontrato alle mostre a cui esponeva le sue opere, altri invece si erano avvicinati all’arte orafa proprio guardando i suoi tutorial.

Il suo laboratorio si trovava a Pennabilli, il piccolo paese dell’Emilia Romagna dove aveva scelto di vivere, dopo aver lasciato Venezia.
Pennabilli è anche il nome del suo sito, ricco di schede tecniche e informazioni preziose che Mario amava affidare alla rete, sapendo che avrebbero potuto essere d’aiuto a qualcuno desideroso di imparare.

Scrisse anche un libro sulla sua tecnica preferita, la fusione in osso di seppia e, non riuscendo a trovare un editore, decise di impaginarselo da solo e di auto pubblicarlo.

Mario era sempre pronto a dispensare consigli e a trasmettere la sua esperienza, la sua pagina social e il suo sito sono ricchi di foto e spiegazioni dettagliate che illustrano le varie fasi di creazioni di un gioiello.
Chi lo aveva conosciuto lo descriveva come una persona eclettica, creativa, ombrosa e di poche parole, poco incline alle regole dal momento che amava ragionare con la propria testa e porsi parecchie domande.

Fase 1 Fusione Osso di seppia
Fase 2 Fusione Osso di seppia
Fase 3 Fusione Osso di seppia
Fase 4 Fusione Osso di seppia
Fase 5 Fusione Osso di seppia
Fusione di un gioiello in osso di seppia: fasi di lavorazione

Non gli piaceva essere definito “artista”, dal momento che lui si sentiva  un “artigiano”:

“L’artigiano è colui che crea, che si riconosce all’interno di una tradizione, custode di un patrimonio di conoscenze, e riesce con le proprie mani e i giusti attrezzi a trasformare la materia in prodotto artistico.”

Mario Cesari era un uomo semplice nei modi, a prima vista suggeriva un’impressione di ingenuità, ma la sua era un’ingenuità profonda e intelligente che sapeva sorprendere, era dotato di una brillante curiosità che rivolgeva soprattutto al mondo della natura, nelle sue pagine social, tra un tutorial e un gioiello, spiccano foto di tramonti, fiori, piccoli uccellini e insetti di cui si divertiva ad osservare il comportamento.

Le sue creazioni sono delle piccole opere d’arte, curatissime nei dettagli e nei particolari, realizzate con le tecniche orafe più disparate, anche se la fusione con l’osso di seppia era la tecnica che utilizzava maggiormente, insieme alla forgiatura,  in cui era diventato un vero maestro.

Mario Cesari - Anello forgiatura
Mario Cesari - Fusione cera persa
Orecchino Mario Cesari - Keum boo
Spilla Mario Cesari - fusione in osso di seppia

Era però anche capace di creare piccoli capolavori con oggetti umili o considerati “inutili” come  un vecchio chiodo, una posata o anche un’antenna.

Alle antenne Mario era particolarmente affezionato.
Infatti, lui e il fratello in gioventù erano stati “radiotelegrafisti di bordo” sulle navi.
L’avventura nel mondo del metallo iniziò quasi per caso proprio in quegli anni, quando il fratello recuperò l’antenna della radio da una nave in disarmo. Con i fili di rame che ne ricavò cominciò a creare gioielli che i due fratelli vendevano ai turisti, in Piazza San Marco.

Quando non era sulle navi, Mario si dedicava all’oreficeria: frequentò corsi di incisione e calcografia, da un argentiere a Londra imparò la forgiatura e il cesello e da un orafo tradizionale veneziano la fusione in osso di seppia. Negli USA apprese la tecnica della fusione a cera persa e in Nepal la fusione in sabbia.
Molte altre tecniche invece le apprese direttamente dai libri – che spesso traduceva per le edizioni italiane – sperimentandole poi da autodidatta.

Fusione in osso di seppia

“Nella fusione, a destra, fate caso a quante pinne mostrano che i gradini degli strati funzionano egregiamente come sfiati , che si son riempiti d’argento.
A  destra noterete una pallina in cima a una pinna, si è formata dove la pinna termina nella piccola cavità (nella foto dell’impressione, a sinistra, è quella cavità irregolarmente triangolare in verticale sopra l’occhio), l’argento qui non era più costretto e solidificando ha “congelato” la forma sferica (per tensione superficiale del metallo liquido).”

Mario amava lavorare da solo, nel suo laboratorio riscaldato da una grande stufa in coccio.
Usava solo strumenti manuali  e tecniche classiche, soprattutto non amava ripetersi: ogni suo oggetto era un pezzo unico.

“Non amo rifare cose già fatte, ci sono troppe cose nuove da fare.
Di solito lavoro piccole serie, non credo possibile disegnare e realizzare l’oggetto perfetto, non migliorabile; non esiste il meglio assoluto, c’è sempre una linea che può essere cambiata, un particolare che può essere diverso, l’uso che suggerisce un cambiamento.”

Il laboratorio di Mario Cesari
Mario Cesari - Forgiatura di un gioiello

Moltissime furono, negli anni, le sue partecipazioni a mostre, Mario, inoltre, realizzava repliche di strumenti scientifici per diversi musei, scriveva e seguiva personalmente il sito che aveva creato sulla lavorazione del metallo, per cui aveva in progetto ulteriori ampliamenti: www.pennabilli.org.

Negli ultimi tempi lavorava con strumentazione ridotta, dal momento che si era trasferito in una casa albergo dove non poteva disporre di molto spazio.

Il 7 marzo, nel gruppo Facebook, suo nipote ci comunicava che Mario era venuto a mancare la mattina stessa.

Nella nostra comunità Mario Cesari lascia un grande vuoto, professionale ed umano, ma soprattutto lascia un’eredità artistica che testimonierà per lungo tempo la sua innata curiosità, la sua passione e il suo amore per l’arte orafa.

A me, invece, resterà per sempre il rimpianto di non averlo potuto conoscere di persona e di non aver mai avuto il tempo di frequentare uno dei suoi corsi.

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