I gioielli bizzarri della Principessa

Quando lessi sui giornali della sua morte ero in vacanza con i miei genitori a Viareggio.
Le edicole esponevano sui marciapiedi le prime pagine dei giornali e su tutti c’era la stessa notizia: quella della sua morte.
Era mattina, stavamo andando in spiaggia e io ricordo ancora l’espressione incredula sul volto di mia mamma.
Era morta una principessa che era anche una famosa attrice.
Io, che avevo solo 11 anni e del cinema non me ne importava praticamente nulla, non riuscivo a capire chi fosse, prestai poca attenzione alla cosa e me ne tornai ai miei castelli di sabbia e alle mie conchiglie.
Fu però proprio da quel momento che io cominciai a conoscere e ammirare Grace Kelly.
Icona indiscussa di stile, fascino ed eleganza ineguagliabile, rappresentava l’incarnazione del sogno di tutte le bambine che si addormentano con le fiabe: trovare un principe azzurro e vivere per sempre felici e contenti.
Se non proprio per sempre, almeno finché sarebbe stato possibile.

Il matrimonio di Grace Kelly con il Principe Ranieri di Monaco
Lei visse il suo sogno fino a 52 anni e poi finì tutto in un incidente stradale: le cronache dell’epoca raccontarono che fu colpita da ictus mentre era alla guida della sua auto, perse il controllo e l’autovettura finì in una scarpata.
Grace non sopravvisse e morì poco dopo in ospedale.
La figlia Stephanie che era con lei, invece, fu più fortunata e si salvò.
Preferita dal grande regista Alfred Hitchcock che la notò in Mezzogiorno di fuoco (1952) e la diresse nei tre capolavori: Il delitto perfetto, La finestra sul cortile, Caccia al ladro, tutti girati nel 1954, quella con il re del giallo fu una collaborazione che Grace Kelly definirà come una delle più intense e gratificanti della sua vita
Hitchcock la definì “ghiaccio bollente” e “vulcano dalla cima innevata” affermando anche che lei «era molto più sexy della maggior parte delle bombe del sesso. Con lei, stava a te scoprire il suo sex appeal».
Dietro quell’aria algida insomma, si nascondeva una provocante sensualità.
Grace Kelly recitò per soli 5 anni, prima di sposare il principe Ranieri di Monaco, impegnandosi in 11 interpretazioni memorabili destinate a passare alla storia e a procurarle una ammirazione sconfinata.
Oltre ad essere musa di Alfred Hitchcok, Grace Kelly recitò con attori di primissimo livello dell’epoca come Gary Cooper, Clark Gable, Ava Gardner, James Stewart, Cary Grant ..

Dopo il matrimonio con il suo principe, la neo principessa decise di rinunciare a Hollywood per dedicarsi alla famiglia e ai doveri che il suo rango richiedeva.
Hollywood, però, non era disposta a rinunciare a lei tanto facilmente: innumerevoli furono i copioni che i registi continuarono a spedirle per tentare di farla ritornare sui grandi schermi, copioni che però venivano puntualmente rispediti al mittente.
Anche se il mittente si chiamava Alfred Hitchcock.
In realtà Grace avrebbe voluto tornare a recitare ma il divieto perentorio del marito la fece desistere.
Cadde in depressione e fu tentata di chiedere il divorzio per poter tornare al lavoro sul set ma, temendo lunghi periodi di separazione dai tre figli a cui era legatissima, alla fine rinunciò all’idea.

La sua classe e il suo stile inconfondibile sono universalmente riconosciuti: fiumi di inchiostro sono stati scritti per celebrare il suo stile e il suo gusto impeccabili e fiumi ancora ne verranno versati.
Ma, chissà perché, non è stato detto molto sui gioielli che la principessa amava indossare.
Alcuni di questi sono talmente bizzarri e originali da rivelare un lato assolutamente privato e nascosto della sua personalità, un lato vivace e colorato che si rifletteva, appunto, nella scelta di indossare pezzi di gioielleria – sempre preziosissimi – ma quasi lontani dal gusto classico.
Tra i suoi preferiti Cartier e Van Cleef, che montavano prevalentemente diamanti bianchi e purissimi.
Come la “Tiara Bains de Mer”, di Cartier dove sono montati tre grandi rubini cabochon e una cascata di diamanti bianchi composti in disegno floreale. . un regalo di matrimonio da parte della Société des Bains de Mer.
Un pezzo versatile che la principessa poteva anche decidere di indossare come un collier mentre i tre grandi rubini, muniti di clips, potevano essere staccati e indossati come spille.


E a proposito di spille non si può ignorare la spilla di Van Cleef & Arpels: Daisy Brooch.
Uno splendido gioiello che presentava petali di diamanti bianchi a taglio brillante e una sezione centrale realizzata da diversi e meravigliosi zaffiri blu.

Sempre di Van Cleef & Arpels tre lunghe collane: “Alhambra” in tartaruga, malachite e corallo.
Tuttavia, forse i gioielli più sontuosi di Van Cleef & Arpels nella collezione personale della principessa Grace, erano un set di gioielli da sposa che comprendeva una collana di perle a tre fili con bracciale, orecchini e un anello, perle che furono scelte dal Principe Ranieri e da Grace prima del loro matrimonio reale..

Ma alcuni dei suoi gioielli preferiti, prevalentemente di Cartier, rappresentavano motivi animali.
Spiccano una sorprendente spilla a forma di riccio di Van Cleef & Arpels, una clip a forma di farfalla, un’anatra zaffiro, smeraldo e diamante e una spilla di leone con occhi di smeraldo e muso borchiato di diamanti.
Grace si innamorò della poesia degli animali preziosi creati da Cartier: un barboncino con pavée di 270 diamanti incastonati in platino, indossato come una spilla sul famoso abito di Mondrian di Yves Saint Laurent e anche un pollo con una perla blister per il corpo e con tre uova di perle coltivate più piccole, ciascuna tempestata di diamanti.

Scelte davvero molto particolari che denotano una personalità e un carattere forse molto distante dall’idea algida che traspariva dalle proiezioni sul grande schermo.
Che avesse ragione Hitchckock?
Che sotto quel ghiaccio si nascondesse davvero una personalità… “bollente”?
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