Emanuela Vannini e le sue sculture in miniatura

Per Emanuela Vannini “Ogni gioiello è una scultura in miniatura”.
Questa affermazione ovviamente non poteva lasciarmi indifferente, dal momento che che anche io considero i miei gioielli delle piccole sculture da indossare.
Così non riuscendo atrattenere la mia curiostià ho voluto saperne di più su questa artista che è anche architetto e designer.
Romana, nata e cresciuta nella città eterna – la bellezza che a Roma fa capolino in ogni angolo con una piccola statua, una chiesa dalla facciata meravigliosa o una fontana all’angolo di un crocicchio – non poteva non influenzarla e riflettersi nelle sue opere.
Ma è a Milano che Emanuela Vannini incontra il mondo della moda e del fashion e se ne innamora.
Passato e presente si fondono nelle sue collezioni perché lei è convinta che:
“Un architetto disegna il presente con il concetto del passato per un futuro che è ancora sconosciuto”.
Nasce così “Letters” la sua prima collezione che illustra la sua prospettiva e il suo punto di vista personale nella reinterpretazione in chiave contemporanea e moderna del classico anello a sigillo.
Dopo questa prima esperienza Emanuela decide di approfondire lo studio della gioielleria, la sua storia e le tecniche che i maestri orafi nel corso dei milleni hanno insegnato e tramandato ai loro allievi.
Nascono successivamente le collezioni “Rami”, “Serpente”, “Oriente”, “Forme Libere”, “Seed”, “Orchidea” e “Arthur King” tra le sue predilette, gioielli di metallo battuto e rigato, un omaggio all’arte del Medio Evo.
Infine “Bubble”, dove dal metallo fuso affiorano pietre creando un gioiello dal linguaggio decisamente più fluido e moderno.
Dalla curiosità e dalla passione di Emanuela nascono collezioni dove creatività e ricercatezza sono espresse nella varietà delle forme e dei colori dei gioielli.
Insomma, Emanuela è sicuramente una delle designer e artiste contemporanee che non bisogna assolutamente perdere di vista.



0 commenti