Chi ha paura del cambiamento?

da | 25, Nov, 2019

Dopo poco più di un anno chiudo la mia esperienza nel servizo HR delle nostre divisioni estere per tornare ad occuparmi di Comunicazione.

Con la mia prossima sfida aziendale chiuderò così il cerchio: dalla Comunicazione Interna a quella Esterna, con una breve parentesi nella Gestione del Personale, il tutto in un ambiente rigorosamente internazionale.

In questi giorni riflettevo proprio sul fatto che questo è l’ennesimo cambiamento degli ultimi cinque anni in cui ho vissuto innumerevoli luoghi, persone e identità: dal Lussemburgo a Milano, dall’essere  giornalista freelance a diventare specialista mutui, dal comunicatore interno al gestore del personale.

In ogni cambiamento ho dovuto dare prova delle mie capacità professionali e relazionali, comprendere e adattarmi a nuovi ambienti, conoscere nuovi colleghi e capire come lavorare insieme.

Certe volte è stato bello, altre volte un incubo e altre volte ancora non è proprio stato possibile.

Mentre molte persone trovano confortante e in certi casi anche piacevole restare nella propria nicchia, nelle routine abitudinarie che si sono create nel tempo, io invece comincio a sentire un profondo senso di irrequietezza, soprattutto se capisco di non essere adatta a quell’ufficio, quel luogo e a quel ruolo.

Amo provocare cambiamenti nella mia vita.
Anche se questi mi  scaraventano nell’incertezza di non sapere se le scelte che ho fatto e che farò siano quelle giuste per me.

Inoltre penso anche che Il mondo cambi velocemente e se io sono già in corsa, sempre in movimento, non rischio di restare indietro.

Ma la cosa che mi piace di più. in tutto questo movimento. è che se anche sono catturata dal turbine non smetto mai di imparare.

E più imparo, più mi viene facile comprendere nuovi trend, nuovi metodi e nuove tecnologie, perché sono convinta che smettiamo di crescere quando non siamo più curiosi delle cose del mondo e non ci viene più voglia di provare a fare questo, questo e anche quest’altro.

Smettiamo di vivere quando ci lasciamo sommergere dall’immobilismo, trovandolo anche confortante.

Ho capito soprattutto che è proprio questa apertura mentale che mi permette di trovare le ispirazioni per creare i miei gioielli: si depositano nella mia mente grazie alle esperienze e alle emozioni vissute nelle mie giornate frenetiche:

Devo solo allungare la mano e raccoglierle.

Lo confesso: sono molto curiosa di vedere come sarà questa mia prossima esperienza lavorativa, mi chiedo come saranno le mie giornate nel nuovo ufficio, come mi troverò con i nuovi colleghi e con il mio nuovo boss e soprattutto cosa imparerò e come potrò utilizzare queste nuove conoscenze anche nei miei progetti paralleli della mia vita da SLASHER.

Insomma: cambiare  – e in certi casi stravolgere anche tutto, come quando avevo deciso di trasferirmi a 600 km di distanza, su, al nord – mi permette di non irrigidirmi e di restare nel flusso dell’esistenza.

E alla fine, se ci rifletto, la ragione d’essere dell’Arte è proprio la rivoluzione e il cambiamento continuo e perpetuo,  e se voglio “abitare” questo cambiamento il consiglio della Regina di Cuori di Alice nel Paese delle meraviglie fa proprio al caso mio:

“Devi correre più in fretta di così se vuoi restare nello stesso posto.”

E tu come vivi i cambiamenti?
Ti spaventano o ti entusiasmano?
Li provochi, come faccio io, o li rifuggi come il diavolo scappa di fronte all’acqua santa?

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