Chanel: la moda passa, lo stile resta

da | 12, Gen, 2021

 “In order to be irreplaceable one must ALWAYS be different.”

Il 10 gennaio 1971, esattamente 50 anni fa, si spegneva Coco Chanel.
Una donna che ha saputo rivoluzionare la moda e la società del ‘900: ribelle e audace per natura, riuscì ad imporre alla moda uno stile modellato a sua immagine.

La sua non fu un’infanzia facile: abbandonata dal padre, dopo la morte tragica e prematura della madre, Gabrielle Bonheur Chanel, trascorse i suoi primi anni di vita nell’orfanatrofio di Aubazine, in affidamento alle suore del Sacro Cuore.

Le stanze spoglie e austere dell’Abbazia e la severa uniforme delle suore – vestite tutte allo stesso modo e rigorosamente in bianco e in nero – influenzarono già sin dall’infanzia il suo gusto estetico. La severità delle linee e il contrasto creato da colori tra loro opposti diventeranno infatti il tratto distintivo – a ancora oggi tremendamente attuale – delle sue linee creative.

A 18 anni lasciò il convento per trasferirsi a Parigi, dove trovò lavoro come commessa, la sera, invece, si  esibiva come cantante in un caffè. Nel suo repertorio non mancava mai la canzone “Qui qu’a vu Coco?” e la leggenda racconta che fu proprio grazie a questa che tutti cominciarono a chiamarla Coco.

Fu proprio di quegli anni l’incontro con uno degli uomini più importanti della sua vita.
Un uomo che non fu “solo” il suo amante.
A Étienne de Balsan, infatti, figlio di imprenditori tessili, non poteva certo sfuggire il talento innato e la creatività di Coco nel creare cappelli e cappellini, creazioni di cui sempre più donne si innamoravano follemente e che erano richiestissime dalle signore dell’epoca.

Coco, con l’aiuto finanziario del suo amante, riuscì ad aprire la sua prima boutique a cui seguì l’apertura di un salone di alta moda a Biarritz.

Fu così che Chanel iniziò  la sua personalissima rivoluzione estetica.

La moda del periodo, infatti, costringeva le donne in corsetti opprimenti, in vestiti scomodi di crinolina che obbedivano ad un rigido (letteralmente) senso estetico universalmente accettato, condiviso e incoraggiato, anche se dannoso per la salute.

Chanel rifiutò questo modello imperante e iniziò a proporre i suoi modelli sportivi dalle  linee semplici e poco elaborate che, soprattutto, non imponevano alle donne alcuna costrizione.
Creò così uno stile che stravolse l’ideale del modello femminile del ‘900, ideale che nell’immaginario collettivo relegava la donna al focolare domestico.  Con i suoi capi Chanel reinventò sia la figura femminile che il ruolo stesso della donna.
Con i suoi capi introdusse così l’immagine e la figura femminile del XX secolo mandando in soffitta una concezione della donna  ormai obsoleta quanto lo stile poco pratico della Belle Époque.

Coco iniziò ad impiegare per i suoi modelli il jersey, un tessuto allora poco utilizzato, morbido e poco costoso. Con questa stoffa realizzò una collezione dalla struttura semplice e dai colori basici come il grigio e il blu scuro a cui si accompagnavano anche modelli con fantasie che divennero celebri..

Le signore dell’epoca dimostrarono sin dal principio il loro apprezzamento per quello che all’epoca costituiva una completa novità nel panorama della moda e… anche i mariti ne furono entusiasti, dal momento che gli abiti in jersey avevano un costo nettamente inferiore rispetto ai modelli realizzati in seta.
Per arricchire ulteriormente la sua linea, la stilista incominciò  a creare anche accessori da indossare con i suoi abiti: lunghe catene dorate e bigiotteria con tante  perle, gioielli che abbinavano in maniera del tutto inusuale pietre vere e gemme false, così come cristalli tagliati a brillante che si trasformavano in brillantissimi diamanti… falsi.

I suoi capi, tra cui  i suoi celebri tailleur dal taglio classico che si ispiravano al mondo maschile, non subivano i capricci della stagionalità della moda e delle tendenze. Borse, cappelli e bigiotteria divennero così accessori iconici e simboli inconfondibili della sua griffe.

Ma anche il profumo, Chanel N°5, divenne un simbolo inconfondibile del suo stile: Marilyn Monroe  lo consacrò a leggenda quando dichiarò candidamente che l’unica cosa che indossava mentre dormiva erano “due gocce di Chanel N. 5″.

Chanel creò questo profumo con l’idea di rappresentare un concetto  di femminilità eterno e al di fuori dal tempo, immaginando che ogni donna che lo avesse indossato si sarebbe sentita unica e irresistibile.

E chi meglio di Marilyn poteva incarnare questo concetto?

Anche il flacone, dalla struttura essenziale con il tappo sagomato come uno smeraldo, che rimandava alla passione della stilista per pietre e gioielli,  era assolutamente  all’avanguardia per il periodo storico.

Chanel si rivelò essere determinante e originale nel  rivoluzionare l’industria della moda e soprattutto nell’indicare, lei stessa esempio vivente e autentico, alle donne il sentiero dell’emancipazione.

“La moda passa, lo stile resta”.

E’ una delle sue più celebri battute che illustra chiaramente la cifra e il valore stilistico di Chanel: la ripetitività delle linee a cuila stilista sopperiva con infinite varianti di disegno e tessuto e degli accessori dove i dettagli, con le loro  molteplici combinazioni giocano un ruolo fondamentale.

E io –  seduta al mio banco orafo, intenta a limare, modellare e scolpire per creare i miei gioielli – confesso: ho pensato spesso a questa donna rivoluzionaria, caparbia e coraggiosa, capace di andare avanti nonostante le difficoltà:  la perdita dell’uomo amato, la guerra che scuoteva in quel periodo l’Europa, la fatica di essere una voce fuori dal coro soggetta quotidianamente a critiche feroci e giudizi spietati e, soprattutto,  un esempio per ogni donna, 

Fatica, caparbietà e volontà ferrea, proprie di chi cerca di aprire un nuovo sentiero, indicare una direzione perché sogna un mondo diverso dove le donne godono di quei diritti che oggi ci sembrano così scontati.

Coco Chanel non rappresenta solo la femminilità ma anche il femminismo, è una delle tante eroine che in passato hanno fatto la differenza e hanno contribuito a tracciare la strada verso l’emancipazione.

Spesso mi soffermo a guardare le sue foto, cercando di immaginare la sua passione per la moda, il suo coraggio mentre passeggiava per le strade indossando i suoi vestiti  comodi ed essenziali, ammirata ma anche guardata con diffidenza dalle dame dell’epoca ancora troppo orgogliose dei loro vestiti ingombranti, delle loro crinoline e dei loro corsetti rigidi e soffocanti.

Vedo con gli occhi dell’immaginazione questa donna irriverente che sapeva anche divertirsi quando era al centro dell’attenzione, una donna  bellissima e dalla silhouette impeccabile che non passava inosservata,  austera nel suo vestito nero, la sigaretta tra le labbra – inclinata in un perenne gesto di sfida –  e al collo, naturalmente,  innumerevoli fili di perle attorcigliati..

Coco Chanel
Coco Chanel al lavoro con una modella
Coco Chanel
Coco Chanel
Coco Chanel

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